MATARRESE: "ALLUVIONE RISCHIAMO DI PERDERE IL TRENO DEI FONDI. DOBBIAMO FARE SISTEMA". Ma il Sindaco De Palma ribatte: "calate dei Magi".
Da sx l'on Salvatore Matarrese, Raffaele Calabrese ed Erio Fumai rispettivamente responsabile locale e regionale di scelta civica, il partito dell'ex premier Mario Monti |
di Nicola NATALE
Si devono a
tutti i costi recuperare i fondi per il dissesto idrogeologico. Fondi che
c’erano già prima delle alluvioni e nuovi fondi che sono stati stanziati.
Ma
bisogna fare squadra e c’è bisogno di una cabina di regia in cui figuri la
regione Puglia che è la stazione appaltante. Questo il messaggio dell’on.
Salvatore Matarrese di scelta civica consegnato nella sala riunioni del museo
ginosino.
Ad accompagnarlo Erio Fumai e Raffaele Calabrese,
rispettivamente coordinatore
regionale e responsabile locale di scelta civica.
All’incontro affollato di
giornalisti, non erano presenti (anche se invitati secondo scelta civica) i sindaci di Ginosa,
Laterza, Castellaneta e Palagianello.
Per Calabrese che ha introdotto
l’intervento di Matarrese “le sue visite, le interrogazioni e gli ordini del
giorno proposti al Governo sono un esempio tangibile dell’attenzione al
territorio”.
Ma tutto questo può non servire se “non riusciamo a fare sistema,
come fanno al nord anche se appartengono a partiti diversi” ha esordito l’ing.
Matarrese.
“Per questo sono qui, per invitare tutti i Comuni che hanno subito
danni dalle alluvioni ad agire insieme poiché abbiamo posto le premesse per
ottenere i fondi”.
Il riferimento va “al governo Monti che intuendo i grossi
esborsi dello Stato per riparare i danni previde di spendere 1,2 miliardi di
euro in venti anni per prevenire il dissesto idrogeologico”.
Già, ma dove sono
ora tutti questi soldi?
Lo stanziamento di cinque, poi di tre milioni di euro
in somma urgenza per Ginosa e comuni limitrofi è stato dirottato su un binario
morto in commissione bilancio “ma si è strappato l’impegno del Governo ad
intervenire in maniera prioritaria con le risorse esistenti e programmate”.
Il
primo passo è stato ottenere la dichiarazione di calamità naturale (arrivata
dopo due mesi perché questo è stato il tempo necessario a regione ed enti
coinvolti per compilare la relazione tecnica dei danni).
Il Governo ha
risposto anche di aver già dato 194 milioni di euro alla Puglia, con 37 già
versati dal ministero dell’Ambiente ma dopo ben due commissariamenti le risorse
“non sono state ancora spese”. Per Ginosa in particolare resterebbero ancora da
spendere 1,2 milioni di euro: “é gravissimo ed inaccettabile non intervenire a
fronte di vittime e di danni così ingenti, a maggior ragione in un momento di
crisi come questa”.
Matarrese punta dritto all’emendamento ottenuto nella legge
di stabilità che stanzia 1,5 miliardi di euro nei prossimi anni contro il
dissesto idrogeologico in tutta Italia.
Questo significa che chi ha progetti
pronti e cantierabili è in pole position per ottenere quei fondi: “bisogna impedire
che vadano da altre parti”.
Con le delibere cipe del 2012 erano stati impegnati
anche 647+137 milioni di euro sul territorio nazionale ma entro marzo dell’anno
in corso saranno re-distribuiti.
Resteranno sempre in Puglia ma verranno re-indirizzati
su progetti già cantierabili.
Poi ci sono le nuove risorse individuate e si
tratta di 30 milioni nel 2014, 50 milioni nel 2015 e 100 milioni nel 2016.
Il ponte sulla ex ss580 come appare in una delle prime foto scattate dopo il disastro. Asportato il resto della campata è ad oggi, 5 gennaio, ancora non percorribile. |
Tra
questa alluvione di cifre e gli interventi realizzati c’è “l’assurdità della
procedura, con accordi di programma che si siglano dopo anni, poi ci sono gli
atti integrativi, i piani straordinari del dissesto, le verifiche del dirigente
generale del ministero dell’ambiente, dell’autorità di bacino e infine del
dipartimento di protezione civile”.
“Insomma ci vuole una cabina di regia”
conclude Matarrese consegnandosi alle domande dei giornalisti.
I quali gli
chiedono anche di sorvegliare poi l’oculatezza della spesa, ricordandogli la
statale 106 invasa dalle acque del fiume Lato nonostante 12 milioni di euro di
lavori.
L’onorevole poi lasciando la conferenza si è informato anche sui lavori
del ponte sulla ex statale 580 stupendosi che non fossero ancora partiti
nonostante la dichiarata urgenza.
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